Mirkoeilcane, in gara tra le « Nuove Proposte » del Festival di Sanremo 2018 con « Stiamo tutti bene », arriva in sala stampa per parlare della sua partecipazione e della sua canzone: « Non è un brano di denuncia o politicamente schierato. L’unico senso di questo brano è l’empatia. Raccontare una storia e dare emozioni », chiarisce subito, « nasce da una chiacchierata che ho fatto con una persona che ha deciso di raccontarmi il suo viaggio. Mi ha raccontato qual è stata la modalità di questo viaggio. Mi faceva vedere anche come stava seduto, su quella barca. Avevo negli occhi le immagini e ho cominciato a scrivere. La forma è parlata e non cantata perché il tema è molto delicato ».
Mario è un nome fittizio, ma la persona esiste davvero. Dice Mirkoeilcane: « Mario lavora in un locale romano. Sa che ho scritto una canzone sulla sua storia. Il protagonista è lui, nella mia fantasia. Ogni riferimento non è a cose che mi ha raccontato lui ».
Il cantautore romano si è esibito per la prima volta sul palco dell’Ariston ieri sera, mercoledì 7 febbraio. Al termine della serata, è risultato quarto – su quattro « Nuove proposte » che si sono esibite – nella classifica relativa alle preferenze della giuria demoscopica: « Sicuramente avevo il dubbio che una parte del pubblico, in questo caso la giuria demoscopica, che sinceramente non ho nemmeno ben chiaro cosa sia, non avrebbe gradito la mia canzone. Me ne rammarico, ma alla stessa maniera spero che venga apprezzata da qualche altra giuria ».
« Stiamo tutti bene » è contenuta nel secondo album in studio di Mirkoeilcane, « Secondo me », nei negozi da venerdì 9 febbraio: « Un cantautore è una persona che dice cose che gli altri non vogliono dire », dice.
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