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Le telecamere trasmettono in diretta cosa accade in quegli istanti che a San Siro precedono la partita di campionato. Dal fondo del corridoio sbuca il portiere dell’Inter e si rivolge al direttore di gara.
Il portiere dell’Inter, Samir Handanovic, si rivolge all’arbitro Sozza a pochi istanti dall’inizio della partita col Napoli.
Inter e Napoli sono ancora nel tunnel, stanno per entrare in campo per il big match della sedicesima giornata di campionato, la prima dopo la sosta per i Mondiali. I calciatori titolari sono raggruppati, gli altri si avviano alla spicciolata verso le rispettive panchine. Manca poco al fischio d’inizio. Il direttore di gara, Sozza, e i collaboratori sono davanti alle due file, attendono solo il momento giusto per mettere piede sul rettangolo verde.
Le telecamere della Lega Serie A trasmettono in diretta cosa accade in quegli istanti che precedono l’incontro. L’immagine è fissa sul corridoio e si nota che dal fondo spunta la sagoma di Samir Handanovic. Il portiere dell’Inter avanza salutando qualche avversario, a Giovanni Di Lorenzo (capitano dei partenopei) stringe anche la mano poi guarda fisso davanti a sé e si lascia sfuggire una battuta/raccomandazione.
Il direttore di gara saluta i calciatori, è pronto per arbitrare la sfida di San Siro.
« Sozza… mi raccomando, fischia pochissimo oggi… eh », dice l’estremo difensore sloveno all’arbitro la cui designazione alla vigilia aveva sollevato perplessità da ambienti napoletani. Promosso internazionale da pochi giorni, Inter-Napoli per lui era una sorta di ‘prova del 9′ sia per l’importanza della posta in palio sia per la grande attenzione che c’era sul match. L’ha superata senza infamia e senza lode, beneficiando di un andamento di gara durante la quale non ci sono stati episodi clamorosi né altri avvelenati o altri ancora di dubbia valutazione.
La gara non è stata particolarmente difficile, caratterizzata da molti contatti fisici (soprattutto quelli tra Skriniar e Kvaratskhelia nelle battute iniziali hanno alimentato le proteste dei partenopei per l’eccessiva indulgenza) ma Sozza ha adottato un metro di giudizio abbastanza chiaro e uniforme: lasciar giocare evitando di intervenire per sanzionare i cosiddetti falli non troppo gravi e scegliendo quello che in gergo viene definito « atteggiamento conservativo ».
Il numero uno dei nerazzurri incrocia lo sguardo del direttore di gara gli fa una raccomandanzione.
Saranno appena 19 i falli fischiati nel complesso (12 all’Inter e 7 al Napoli): quanto alla valutazione sulla gestione dell’incontro, il suo operato si movimenta solo nel concitato finale quando deve estrarre quatto cartellini gialli in pochi minuti.
Lo fa per sedare i bollenti spiriti e spegnere sul nascere la deriva nervosa di quei momenti molto delicati: prima ammonizione comminata a Barella (protesta eccessiva su una presunta scorrettezza subita da Correa) poi arriva il giallo anche per Di Lorenzo e Kim del Napoli, Dumfries dell’Inter (in precedenza a ricevere il cartellino giallo era stato Dzeko per fallo su Rrahmani).
Nessun dubbio sulla rete del vantaggio (e della vittoria) dei nerazzurri: Mkhitaryan innesca Dimarco che parte in posizione regolare e serve un assist perfetto per Dzeko.
Écrit par: Vito Franzone
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